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Area Educazione

Disturbi adolescenza

tiziana gaudino losbrogliamente adolescenti educazioneL’adolescente sta affrontando una fase evolutiva molto delicata, che richiede da parte degli adulti che lo circondano non solo autorevolezza e fermezza, ma anche e soprattutto ascolto e comprensione. Il setting educativo permette al ragazzo di organizzare e riorganizzare il tempo a disposizione in funzione delle proprie risorse e scoprendo nuove strategie efficaci in un’ottica educativa di crescita.

 

 

Disturbi Trattati:

Disturbo dell’apprendimento: sono disturbi delle abilità scolastiche di tipo settoriale, che riguardano difficoltà specifiche della lettura, della scrittura e del calcolo in presenza di una intelligenze nella norma.
I DSA comprendono: DISLESSIA: Disturbo settoriale della lettura caratterizzato dalla difficoltà ad effettuare una lettura rapida e/o accurata. DISORTOGRAFIA: Disturbo settoriale della scrittura in cui si hanno difficoltà a rispettare le regole di trasformazione del linguaggio parlato in linguaggio scritto (doppie, uso dell’h, accenti, etc…). DISGRAFIA: Disturbo settoriale della scrittura che si manifesta con difficoltà nella grafia (grafemi irregolari, difficoltà spaziali, scorretta prensione dello strumento grafico, etc…). DISCALCULIA: Disturbo settoriale del sistema di elaborazione dei numeri e/o del calcolo (difficoltà procedurali, non riconoscimento delle quantità, confusione tra i simboli aritmetici,etc..).Campanelli d’allarme: risultati scolastici scadenti o altalenanti; discrepanza tra il livello di intelligenza generale e la presenza delle difficoltà scolastiche (lettura, scrittura e calcolo); disorganizzazione nelle attività e nella gestione degli spazi e tempi (difficoltà a ricordare gli impegni, zaino e diario confusionari); manifestazione di stati d’ansia di fronte ai compiti in classe e/o a casa; minimi livelli di concentrazione ed alta distraibilità; tendenza a muoversi continuamente; scarsa autostima, e facile arrendevolezza di fronte alle difficoltà. Gli atteggiamenti disfunzionale si sono cristallizzati nel tempo: possono essere state attuate strategie compensative nei primi anni dei cicli scolastici, ma con quale dispendio di energie! Tuttavia le difficoltà continuano ad emergere, creando disagio e aumentando il senso di frustrazione.Cosa si può fare per aiutarli nei compiti? L’educatrice del nostro Centro aiuta i ragazzi con DSA a ritrovare una nuova autonomia nella gestione dei compiti: li sostiene sia nel processo di pianificazione globale, gestendo in modo ottimale le consegne nella settimana, che della singola attività, condividendo strategie compensative di procedura.

 
Disabilità cognitiva e funzionale:Esperti e professionisti che sappiano rigiocare le competenze acquisite nelle strutture formative, trasferendole e modificandole per situazioni sociali, culturali, economiche e produttive in permanente cambiamento strutturale e organizzativo”. Nicola Cuomo, Pensami adulto.

I ragazzi con abilità diverse hanno necessità di iniziare a pensarsi adulti, esattamente con qualsiasi altro adolescente. Le risorse acquisite e consolidate vanno riadattate in un’ottica di evoluzione continua. Cosa si può fare per aiutarli? Un percorso educativo che possa supportare in modo attivo e stimolante il loro agire, utilizzando modalità differenti secondo le esigenze: a scuola attraverso la Mediazione Educativa Scolastica: l’educatore del Centro affianca il ragazzo nel contesto classe, in un’ottica di collaborazione e sinergia costante fra scuola – professionisti del sostegno – famiglia; al Centro attraverso laboratori sensoriali, creativi e ludici; a casa offrendo consulenza e supporto.

Disorganizzazione generalizzata: nonostante l’assenza di disturbi dell’apprendimento il ragazzo mostra difficoltà nell’organizzazione dello studio individuale: non pianifica e corre ai ripari in modo poco efficace. Ne risente il processo di apprendimento, poiché di fatto i concetti non vengono interiorizzati. Campanelli d’allarme: risultati scolastici scarsi e poco soddisfacenti; tempo dedicato allo studio improduttivo; mancanza di programmazione; confusione negli appunti. Cosa si può fare per aiutarli: l’educatrice segue i ragazzi nel percorso di Pianificazione Scolastica, seguendoli passo a passo nelle procedure sottese allo studio individuale (prendere appunti, schematizzare gli argomenti, assegnare la giusta priorità alle consegne, ottimizzare i tempi).

Orientamento scolastico: la scelta del percorso di studi rappresenta un momento significativo nella vita di ogni ragazzo: è una decisione importante, da prendere con serenità e convinzione, non per esclusione, come spesso succede. Campanelli d’allarme: rimandare la scelta: mancanza di entusiasmo nell’affrontare le iniziative scolastiche di orientamento; Cosa si può fare per aiutarli: un percorso educativo che accompagni il ragazzo e la sua famiglia nella difficile scelta del nuovo percorso scolastico (scuola di secondo grado o università), promuovendo la consapevolezza delle proprie potenzialità, conciliando sogni e desideri con abilità e risorse in modo  funzionale ed ecologico.