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DISTURBI D’ANSIA

stress-adolescenti-620x350Disturbo d’ansia generalizzata: il ragazzo mostra spesso eccessiva preoccupazione nell’affrontare situazioni che si presentano nella quotidianità.

Attacchi di panico
Gli attacchi di panico sono episodi di improvvisa ed intensa paura o di una rapida escalation dell’ansia normalmente presente. Sono accompagnati da sintomi somatici e cognitivi, quali palpitazioni, sudorazione improvvisa, tremore, sensazione di soffocamento, dolore al petto, nausea, vertigini, paura di morire o di impazzire, brividi o vampate di calore.

Fobia specifica: eccessiva e persistente paura, con successivo evitamento, rivolta verso una situazione/oggetto specifico. Tale evitamento compromette lo svolgere normale delle attività quotidiane del soggetto.  (ad esempio: fobie dei cani, degli uccelli, degli insetti, dei luoghi chiusi, dei mezzi di trasporto,..)
Fobia sociale: eccessiva timidezza verso persone non familiari fino a compromissione della vita sociale del soggetto.
Disturbo ossessivo – compulsivo: caratterizzato dalla presenza di ricorrenti ossessioni (pensieri, immagini e impulsi irragionevoli che s’impongono al soggetto) e compulsioni (comportamenti/azioni che servono al soggetto per annientare i pensieri ossessivi e ridurre l’ansia).
Possibili cause
Le cause dei disturbi d’ansia non sono riscontrabili in un fattore solo. Sono spesso il risultato della combinazione di più fattori: predisposizione biologica, cause ambientali (eventi traumatici, condizioni di vita stressanti), fattori emotivi e di personalità (dipendenza, condiscendenza verso l’adulto, conformismo e desiderio di piacere, scarsa tolleranza alla frustrazione, scarsa autostima), fattori familiari-educativi (esperienze negative precoci, contingenze di rinforzo inadeguate, stile educativo dei genitori ipercritico, perfezionistico, iperansioso e iperprotettivo,  incoerente).
Campanelli d’allarme:
Risposte fisiologiche: battito del cuore accelerato; muscolatura rigida, dispnea con senso di soffocamento, dolore al petto, nausea, aumento della sudorazione;
risposte comportamentali: fuga, evitamento, movimenti non finalizzati (piangere, rosicchiarsi le unghie, succhiarsi il pollice);
risposte cognitive: pensieri anticipatori negativi, polarizzazione dell’attenzione sulle cose temute, autosvalutazione, perfezionismo, catastrofizzazione, esagerazione dell’importanza di certi eventi, paura di perdere il controllo e impazzire, cadute delle abilità di pensiero, pianificazione e problem solving.
Pensieri tipici di un ragazzo ansioso: qualcosa di brutto potrebbe accadere, se succede sarà catastrofico, siccome sarà orrendo devo pensarci e preoccuparmene in continuazione (rimuginio)

Cosa fare?
Se ancora non si ha una diagnosi rivolgersi ad un centro in cui una equipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, psicologo, educatore) possa farsene carico.
Se si ha una diagnosi si possono attivare diversi trattamenti a seconda della gravità dei sintomi. Il trattamento psicologico, nello specifico, mira ad alleviare i sintomi, ad aumentare il grado di benessere e serenità del ragazzo, ad aiutarlo ad avere una buona gestione delle emozioni, ad adottare strategie alternative a quelle da lui già utilizzate per modulare l’ansia.

E’ importante intervenire in tempo sui disturbi d’ansia degli adolescenti, in modo da evitare evoluzioni che condizionino la loro vita da adulti (attacchi di panico). I problemi d’ansia in età evolutiva, infatti, sono spesso correlati a disturbi dell’umore in età adulta.