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DISTURBI DEL COMPORTAMENTO

Disturbo da Deficit d’Attenzione e Iperattività (ADHD)

La modalità di disattenzione e/o di iperattività-impulsività è persistente, più frequente e più grave di quanto si osserva tipicamente in soggetti ad un livello di sviluppo paragonabile.

 

 Campanelli d’allarme:

  • È sempre in movimento
  • Saltella avanti e indietro
  • Si arrampica sui mobili
  • Ha difficoltà a partecipare ad attività di gruppo sedentarie (per es., stare ad ascoltare una favola).
  • Difficoltà ad attendere il proprio turno
  • Difficoltà a rimanere seduto
  • Si alza frequentemente
  • Si dimenano sulla propria sedia, oppure si aggrappano al suo bordo
  • Mostra difficoltà ad ascolta le direttive
  • Inizia conversazioni quando non è il momento
  • Non riesce a prestare attenzione ai particolari
  • compie errori di distrazione nel lavoro scolastico o in altri compiti;
  • Il lavoro è spesso disordinato e svolto senza cura e senza ponderazione (non adeguato all’età);
  • ha difficoltà a mantenere l’attenzione nei compiti o nelle attività di gioco
  • Spesso sembra che la sua mente sia altrove o che non ascolti quanto gli si è appena detto;
  • Possono esservi frequenti passaggi da un’attività ad un’altra senza completarne nessuna;
  • mostra spesso difficoltà nell’organizzarsi per svolgere compiti e attività;
  • I compiti che richiedono sforzo mentale protratto vengono avvertiti come spiacevoli e notevolmente avversati;
  • Il modo di lavorare è spesso disorganizzato e il materiale necessario per svolgere il compito viene spesso disperso, oppure maneggiato senza cura e danneggiato;
  • Viene spesso distratto da stimoli irrilevanti e frequentemente interrompe i compiti in corso di svolgimento per prestare attenzione a rumori senza importanza o ad eventi che di solito sono con tutta probabilità ignorati da altri (per es., il clacson di un’auto, una conversazione di sottofondo);
  • è spesso sbadato nelle attività quotidiane;
  • Nelle situazioni sociali, la disattenzione può essere espressa dal fatto che cambia spesso argomento di conversazione, non ascolta gli altri, non presta attenzione alle conversazioni e non segue le indicazioni o le regole di giochi o attività.

Per fare una diagnosi di ADHD è necessario che siano presenti almeno sei dei sintomi sopradescritti. Inoltre devono manifestarsi prima dei 7 anni di età, devono essere presenti almeno in due contesti diversi (scuola, famiglia, gruppo sociale) e devono interferire col funzionamento sociale, scolastico adeguato rispetto al livello di sviluppo.

Cosa si può fare?

  • Se ancora non si ha una diagnosi rivolgersi ad un centro in cui una equipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, psicologo, neuropsicomotricista, logopedista, neuro psicomotricista, nutrizionista) possa farsene carico.
  • Se si ha una diagnosi si possono attivare diversi trattamenti (psicologico, logopedico, educativo, neuropsicomotorio, nutrizionale) a seconda del profilo funzionale del bambino. Il trattamento psicologico, nello specifico, mira ad aumentare i tempi di attenzione del bambino, ad abbassare il suo livello di ansia che spesso crea l’ipercinesia, a dare supporto alle famiglie per aiutarli ad individuare strategie più efficaci di gestione del comportamento del bimbi, a dare supporto agli insegnanti che devono utilizzare modalità adeguate per l’integrazione del bambino all’interno del gruppo classe.

Disturbo della Condotta

condotta2950673_xlIl disturbo della condotta è caratterizzato da una modalità di comportamento che lede i diritti fondamentali degli altri oppure le principali norme o regole sociali adeguate alla età. La fenomenologia del disturbo si caratterizza principalmente per la presenza di aggressività a diversi livelli. I bambini e gli adolescenti con Disturbo della Condotta possono mostrare un comportamento prepotente, minaccioso o intimidatorio, innescare intenzionalmente colluttazioni, rubare.

Campanelli d’allarme:

  • spesso fa il prepotente, minaccia, o intimorisce gli altri;
  • spesso dà inizio a colluttazioni fisiche;
  • ha usato un’arma che può causare seri danni fisici ad altri (per es., un bastone, una barra, una bottiglia rotta, un coltello, una pistola)
  • è stato fisicamente crudele con le persone;
  • è stato fisicamente crudele con gli animali;
  • ha rubato affrontando la vittima (per es.: aggressione, scippo, estorsione, rapina a mano armata).
  • Distruzione della proprietà
  • ha deliberatamente appiccato il fuoco con l’intenzione di causare seri danni;
  • ha deliberatamente distrutto proprietà altrui (in modo diverso dall’appiccare il fuoco).

Cosa si può fare:

  • Se ancora non si ha una diagnosi rivolgersi ad un centro in cui una equipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, psicologo, educatore sanitario) possa farsene carico.
  • Se si ha una diagnosi si possono attivare diversi trattamenti individuali, familiari, scolastici con i professionisti che hanno contribuito alla diagnosi.

 

Disturbo Oppositivo Provocatorio

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è caratterizzato da una modalità di comportamento negativistica, ostile, e provocatoria.

Campanelli d’allarme:

  • Il bambino esibisce livelli di rabbia persistente, inappropriata, irritabilità, comportamenti provocatori e oppositività

Cosa si può fare:

  • Rivolgersi ad un centro specializzato dove un’equipe multidisciplinare possa prendere in carico il bambino e la famiglia e fare una valutazione accurata. La diagnosi è possibile se i sintomi persistono per almeno sei mesi continuativi.