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Disturbi del linguaggio

1505172_10153011360792905_6205411763766279481_nLe patologie del linguaggio in età evolutiva comprendono quadri clinici destramente eterogenei, in cui le difficoltà linguistiche possono manifestarsi isolatamente oppure in associazione con altre condizioni patologiche (deficit neuromotori, sensoriali, cognitivi e relazionali).
Nel primo caso si parla di “Disturbi specifici del linguaggio” (DSL), ovvero che non dipendono da deficit sensoriali o neurologici o da disabilità intellettiva. Nel secondo caso i “Disturbi del linguaggio” (DL) sono detti “secondari” ad un disordine primario.

Disturbi specifici del linguaggio

I Disturbi Specifici di Linguaggio riguardano la difficoltà del bambino ad esprimersi tramite il linguaggio verbale in assenza problemi uditivi, difficoltà nelle abilità non verbali, anomalie neurologiche o psicologiche.

Disturbi secondari di linguaggio

Vengono, invece, definiti disturbi secondari del linguaggio l’insieme eterogeneo di condizioni cliniche in cui il disturbo del linguaggio rappresenta un “sintomo” di quadri sindromici definiti.
Le patologie pediatriche associate ad un disturbo di linguaggio secondario sono estremamente varie.
Deficit sensoriale (ipoacusie)
Ritardo Mentale
Sindromi Genetiche e/o malformative
Disturbi psichiatrici (Disturbi Pervasivi dello Sviluppo, etc…)
Patologie malformative Cranio-facciali
Patologie neurologiche (paralisi Cerebrali Infantili, epilessia, TCE, etc..)

Alcuni fattori predittivi per un futuro Ritardo di Linguaggio si possono già evidenziare tra i 18 e 30 mesi, in particolare la presenza di:
difficoltà di comprensione linguistica
uso ridotto della gestualità (tra i 18 e 30 mesi);
lento o assente ampliamento del vocabolario, e nella strutturazione delle frasi

Campanelli d’allarme:

Ritardo nella comparsa delle prime parole a cui si associa un ritmo di sviluppo generale lento.
Non sviluppo del linguaggio tra i 24 e 36 mesi
Vocabolario ridotto (meno di 50 parole circa ai 2 anni di età)
Assenza di frasi “semplici” (combinazioni di parole ai 30 mesi di età)
Linguaggio poco o per nulla comprensibile se non a chi è strettamente a contatto con il bambino (genitori, nonni…)
Difficoltà nel comprendere frasi complesse
Familiarità positiva per i disturbi di linguaggio

Possibili conseguenze di un disturbo specifico di linguaggio (DSL) non trattato per tempo sono:
un carente sviluppo del livello linguistico (scarsità di vocabolario, difficoltà narrative, sintattiche e grammaticali);
il persistere di problemi legati all’articolazione di alcuni suoni
una scarsa autostima di se
deficit attentivi, problemi emotivi e difficoltà di socializzazione.
un’alta probabilità di sviluppare un disturbo specifico di apprendimento (dislessia, disortografia,..)
Cosa si può fare?
Se ancora non si ha una diagnosi rivolgersi ad un centro in cui una equipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, logopedista, psicologo,) possa farsene carico.
Se si ha una diagnosi si possono attivare diversi trattamenti a seconda del profilo funzionale del bambino.

La presa in carico da parte del logopedista mira al:
raggiungimento dell’intelligibilità dell’eloquio (rendere comprensibile ciò che il bimbo dice)
educazione della motricità oro-bucco-facciale
completamento dell’inventario consonantico
eliminazione degli errori (processi fonologici e/o non fonologici) che rendono scorretta la pronuncia delle parole
miglioramento del livello di comprensione orale
ampliamento delle strutture sillabiche e costruzione della frase
implemento del vocabolario
promozione della comunicazione verbale e non verbale
incremento di consapevolezza e sicurezza linguistica nel bambino

Inoltre l’intervento logopedico riveste un ruolo fondamentale per:
prevenire lo sviluppo di un futuro Disturbo Specifico dell’Apprendimento DSA ( il 30%-40% dei bambini con DSA aveva un ritardo di linguaggio).
supportare i genitori al fine di creare un ambiente domestico facilitante la comunicazione (counselling famigliare)
fornire agli insegnanti gli strumenti sostenere l’evoluzione linguistica del bambino (counselling scolastico)