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DISTURBI DELL’APPRENDIMENTO

 

Disgrafia

bambino_psicologia_disgrafia

 

 

 

La disgrafia fa parte dei Disturbi specifici dell’apprendimento ed incide sulle funzioni fondamentali della scrittura. Si manifesta come difficoltà a riprodurre sia i segni alfabetici che quelli numerici. E’ un disturbo legato a deficit nella motricità fine, spesso associata a difficoltà nelle competenze prassiche, che impedisce di automatizzare la routine motoria necessaria per la realizzazione del segno scritto; spesso si evidenziano anche problemi di lateralizzazione.

Campanelli d’allarme

  • Il bambino non ama disegnare o scrivere;
  • Non utilizza bene lo spazio grafico che gli si mette a disposizione;
  • ha difficoltà nel ricopiare dalla lavagna o da un foglio posto sul banco;
  • ha tempi di esecuzione del compito più lenti rispetto ai compagni;
  • Se già in età scolare si noterà una scrittura spigolosa, non armoniosa, non riconoscibile.
  • Il bambino predilige lo stampato maiuscolo al corsivo

Cosa si può fare?

  • Se ancora non si ha una diagnosi rivolgersi ad un centro in cui una equipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, psicologo, neuropsicomotricista, logopedista) possa farsene carico.
  • Se si ha una diagnosi si possono attivare diversi trattamenti a seconda del profilo funzionale del bambino (trattamento logopedico (link con area logopedica bambino disturbi dell’apprendimento), neuropsicologico link con area psicologiabambino disturbi dell’apprendimento) e neuropsicomotorio). La presa in carico da parte del neuropsicomotricista mira al recupero del piacere dell’attività grafica, al miglioramento della coordinazione occhio-mano, all’organizzazione dello spazio foglio, al miglioramento della fluidità e della velocità del gesto grafico.

Sindrome non verbale (o visuo-spaziale) dell’apprendimento (DaNV)

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La sindrome non verbale si caratterizza per le difficoltà che i soggetti mostrano in compiti di natura non-verbale.

Campanelli d’allarme

  • Problemi di coordinazione psicomotoria ( incapacità e lentezza nel compiere movimenti).
  • difficoltà in compiti come ricalcare, colorare, tagliare con le forbici e scrivere
  • difficoltà a vestirsi in modo ordinato, allacciarsi le scarpe, saltare o andare in bicicletta.
  • Problemi in compiti cognitivi e sociali di tipo non verbale (difficoltà a costruire mappe mentali e ad elaborare correttamente la percezione).
  • Buona memoria verbale semantica. L’aspetto verbale risalta in modo evidente rispetto alle altre capacità.
  • Difficoltà in aritmetica e aspetto grafico compromesso.

Cosa si può fare?

  • Se ancora non si ha una diagnosi rivolgersi ad un centro in cui una equipe multidisciplinare (neuropsichiatra infantile, psicologo, neuro psicomotricista, logopedista, nutrizionista) possa farsene carico.
  • Se si ha una diagnosi si possono attivare diversi trattamenti a seconda del profilo funzionale del bambino. Il neuropsicomotricista, nello specifico, interviene principalmente sulle difficoltà di coordinazione e sulle abilità visuo-spaziali
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