22 Febbraio 2022
Quali premesse? Quando parliamo di Metodo di Studio è bene stabilire innanzitutto che non esistono strategie e suggerimenti validi per qualsiasi studente; ma durante il trattamento è necessario individuare quali risultino più funzionali, a seconda dell’età, caratteristiche personali, risorse e difficoltà. Inoltre è importante stabilire una buona relazione operatore-paziente-famiglia, basata su fiducia, motivazione, collaborazione e impegno. Quali sono le fasi del processo? Possono essere raggruppate in 4 macro-aree: l’analisi iniziale, dove viene stilato il profilo di funzionamento del paziente e analizzati il contesto familiare, sociale e scolastico di provenienza; la partecipazione attiva durante le lezioni, che ha a che fare con l’ascolto attivo delle lezioni, prendere appunti e interagire con il docente; la pianificazione che comprende la preparazione dei materiali necessari durante le lezioni e prosegue con l’organizzazione del tempo dello studio pomeridiano; per ultimo l’apprendimento, quindi lo studio, dall’analisi del testo alla creazione di strumenti compensativi come ad esempio le mappe. Fase uno: Analisi iniziale. Prima di iniziare è necessario stilare il Profilo di Funzionamento del paziente con la partecipazione di tutta l’equipe multidisciplinare, per avere una visione globale e stabilire obiettivi di trattamento adeguati, in termini di efficacia ed efficienza. Vengono analizzati poi i contesti di provenienza: famiglia, scuola, società (amici-gruppo dei pari) individuando risorse e criticità. Fase due: Partecipazione. L’ascolto attivo delle lezioni rappresenta la prima fase dell’apprendimento e gli appunti ne costituiscono la traccia scritta; questa operazione richiede alcune competenze, quali ad esempio saper cosa scrivere e come scriverlo, o valutare in modo consapevole l’utilizzo di uno strumento adeguato (penna/matita o tablet/pc), che necessitano un tempo di allenamento e sperimentazione. Fase tre: Pianificazione. La percezione e la gestione del tempo possono risultare difficoltose: quanto è mezz’ora? Cosa vuol dire fare i compiti entro le 5? E’ bene creare delle buone prassi e farsi supportare da dispositivi digitali (es. agende elettroniche) o strumenti cartacei (es. planner personalizzabili). Fase quattro: Apprendimento. Prima di tutto non sottovalutare Dove si studia: il luogo deve essere confortevole e d’aiuto al processo creativo e di apprendimento; non meno importante è il Come: luci, suoni, profumi e tutto ciò che è fonte di stimolo per i 5 sensi può rappresentare un aiuto o un ostacolo. Vediamo ora i 4 passaggi principali: lettura, in autonomia o con il supporto della versione audio; il numero di volte deve essere equilibrato (come il Quanto-Basta dei cuochi) senza tralasciare la lettura delle immagini (eh, sì, anche le immagini vanno lette!), l’introduzione, le note. Si passa all’analisi del testo, sottolineando i concetti più importanti ed evidenziando le parole chiave. Se qualche informazione non è chiara, è bene approfondire la comprensione, utilizzando anche altre fonti o canali comunicativi (video, spiegazioni di altri docenti, immagini). Per facilitare la rielaborazione e la memorizzazione di quanto studiato, creare una mappa concettuale, mentale, o un formulario, o un glossario, meglio se arricchito da immagini e disegni. Possono essere creati su carta oppure in formato digitale, con l’aiuto di applicazioni o software adatti allo scopo. Bibliografia Come leggere la dislessia e i DSA, G.