20 Marzo 2020
Nei giorni scorsi abbiamo assistito a un repentino cambiamento della nostra vita. In breve tempo la maggior parte delle persone, da sole o con le proprie famiglie, ha dovuto fermarsi, restare a casa, fermare completamente le proprie attività lavorative, oppure trasferirle nell’ambiente domestico. E mentre nel focolaio domestico si ferma la propria routine abituale e si percepiscono emozioni forti, fuori aumentano i focolai del virus e con essi la preoccupazione per sé e le proprie famiglie. Aumenta l’instabilità interiore, l’incertezza e la paura. Si diffonde il dolore. Si soffre per le perdite. Siamo immersi in un periodo storico drammatico che ci pone fortemente, in una condizione di instabilità, una situazione che confronta con emozioni quali paura, rabbia e tristezza, ma anche con vissuti di incertezza e dubbio, si è spaesati, disorientati, confusi e ansiosi. È un momento che sconvolge le routine e i ritmi quotidiani di tutti bambini, adulti, anziani. Costretti a casa si è coinvolti in un processo di cambiamento della quotidianità, della routine, delle attività personali, con le quali molto spesso ci si identifica. Un momento che impone di fare delle modifiche alle abitudini, al tempo, allo spazio, costringe a rallentare, richiede di adattarci. L’adattamento, appartiene alla nostra specie e agevola tali cambiamenti. Siamo programmati per adattarci e tutti abbiamo la possibilità di utilizzare questa risorsa, ognuno con i propri modi e tempi. Come possiamo affrontare questo momento e promuovere la nostra salute? Un primo passo è stare con le emozioni che si provano momento per momento (ansia, rabbia, paura, tristezza, dolore), stare con le emozioni vuol dire accoglierle (Come mi sento? Cosa provo? Cosa accade dentro me?), accettarne la variabilità anche all’interno della stessa giornata, riconoscerne la funzionalità, condividerle con gli altri. È altresì importante esprimere i propri sentimenti (affetto, calore, gentilezza, cura) e far circolare vicinanza umana. Possiamo farlo con gli affetti più stretti, utilizzando messaggi, chiamate, videochiamate, oppure laddove non è possibile, possiamo scrivere una lettera e/o un pensiero (da consegnare in seguito), e con chi non appartiene alla nostra famiglia (vicino di casa o persone che non conosciamo) attuando gesti altruistici e solidali. Un secondo passo è avviare una riflessione su ciò che accade. La situazione che stiamo vivendo ci confronta con la fragilità di essere umani. Come dice il verso di una canzone delle Vibrazioni “le distanze ci informano che siamo fragili” in questo momento siamo chiamati a confrontarci con la fragilità. La fragilità umana indica che siamo preziosi e unici ma anche che non siamo onnipotenti e non possiamo controllare tutto. Mai come in questo momento abbiamo l’occasione di confrontarci con la nostra vera essenza, con chi siamo realmente…possiamo riscoprire il valore e la preziosità della vita, delle cose che ci circondano, di quelle che abbiamo, e possiamo fermarci a riflettere sulla possibilità di cambiare certi comportamenti che stanno minacciando il pianeta e il nostro vivere. Per qualcuno questi spunti sono già arrivati, per altri erano in corso, per altri ancora sono nuovi e questo momento ne offre l’occasione. Ognuno, a seconda