…….”Mio figlio ha paura del buio e la sera non riesce ad addormentarsi richiede sempre la nostra presenza…. andare a scuola è una battaglia, ogni mattina piange, non vuole andare dice che vuole restare con noi……..è sempre preoccupato per come andrà il compito a scuola”………
In età infantile alcune paure (es. la paura del buio) o preoccupazioni (es. la separazione dal genitore, prestazioni scolastiche) sono fisiologiche appartengono cioè al normale sviluppo. Quando persistono per più tempo o diventano smisurate rispetto alle situazioni può trattarsi di un disturbo d’ansia. I disturbi d’ansia riguardano sempre più spesso i bambini. L’ansia diventa un disturbo quando si manifesta in modo eccessivo e persistente rispetto allo stadio di sviluppo del bambino, impedendo il regolare corso. I disturbi d’ansia possono essere di diversi tipi: ansia da separazione, ansia sociale, fobie e sono caratterizzati da una preoccupazione intensa e prolungata smisurata rispetto alla situazione ad esempio relativamente alle situazioni scolastiche o sociali e che interferisce in modo significativo sullo svolgimento della vita quotidiana. Spesso sono accompagnati da sintomi fisici come frequenti mal di testa, mal di stomaco o vomito.
I bambini ansiosi vivono costantemente un incerto sentimento di oppressione, che si associa a un atteggiamento di attesa di un avvenimento vissuto come negativo e inaspettato, ad esempio un compito scolastico, un’attività nuova, generalmente situazioni legate alla prestazione.
L’ansia va a interferire con la capacità del bambino di separarsi dai genitori, fare amicizie, svolgere serenamente i compiti scolastici, sperimentare situazioni nuove, andare in certi luoghi. Paura e preoccupazione portano il bambino a rinunciare a fare delle cose che gli piacerebbe molto fare, o a evitare luoghi e situazioni che lo agitano. Inoltre può manifestarsi una tendenza al perfezionismo che genera uno stato di tensione e un impegno eccessivo.
Un carico eccessivo di ansia può avere ripercussioni sull’autostima e il senso di efficacia del bambino ma anche sull’armonia e sul clima familiare. I genitori infatti possono trovarsi in difficoltà a gestire le ansie e le eccessive preoccupazioni del bambino nella quotidianità anche semplicemente nell’andare a scuola al mattino. Se non vengono appropriatamente trattati i disturbi d’ansia tendono a persistere e a permanere anche nell’età adulta.
Come intervenire?
L’ansia che persiste è un segnale. Pensiamo alle spie nella nostra macchina e a quando una di loro si accende. Cosa ci indica? Che qualcosa non sta funzionando come dovrebbe. A quel punto cerchiamo di capire cosa per poi intervenire. Ecco l’ansia che si protrae nel tempo e diventa eccessiva è un indicatore di qualcosa che non funziona nel percorso di crescita del bambino e nelle relazioni che vive. È quindi opportuno rivolgersi a un professionista che può fare un analisi delle difficoltà del bambino e indicare il percorso più funzionale da seguire. Sulla base della conoscenza del profilo del bambino e del sistema familiare in cui è inserito, si può intervenire con un trattamento individuale per la gestione dell’ansia e delle emozioni, per l’aumento dell’autostima e del senso di efficacia e/o un intervento di parent training per sostenere i genitori a gestire le loro reazioni alle difficoltà/resistenze del figlio e il bambino nel quotidiano.
Dott.sa Clemente Isabella
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