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Separati in casa per il bene dei figli

By BLU 4 anni agoNo Comments
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E` possibile vivere tutti insieme, sotto lo stesso tetto, per il bene dei figli?

Negli ultimi anni di lavoro mi capita sempre più frequentemente di essere contattata da coppie giovani in crisi. È vero che la relazione di coppia è molto difficile da gestire ma forse alcune unioni sono minate sin dal loro nascere.  A volte l’idea di andare a vivere insieme o di sposarsi sopravviene per senso del dovere, o perché richiesto dalla cultura in cui si vive, o perché si ha necessità di un cambiamento e non per una reale desiderio di chi andrà a costituire una nuova famiglia. Per tale ragione sempre più neo famiglie vivono crisi e avendo figli ancora piccoli (3-6 anni) non sanno se portare avanti la decisione di separarsi o proseguire in quella che dovrebbe essere una civile convivenza.

Ma questo è davvero possibile? Si riesce a stare sotto lo stesso tetto, dentro lo stesso letto e far finta di niente? E soprattutto: i figli crederanno a questa bugia? Per loro sarà un bene?
Purtroppo i bambini hanno un dono che spesso molti adulti perdono con la crescita: l’empatia. Loro non sanno spiegare come ci riescono ma sanno dire per certo se mamma e  papà sono felici o tristi. A loro non servono le parole, basta uno sguardo, l’assenza di un sorriso, gli occhi lucidi.  I figli leggono i propri genitori come se fossero libri stampati e come se loro fossero dei formidabili lettori. È vero che la separazione non è una scelta facile e felice ma è anche vero che far finta di niente e cercare di mentire a sé stessi e agli altri non è una soluzione che fa star bene.

Stare insieme “per forza” crea un clima familiare teso e conflittuale anche quando non ci sono comportamenti espliciti da parte degli adulti (litigi, insulti,…). I bambini respirano le tensioni e le riportano negli ambienti che frequentano (scuola, gruppo dei pari,…) mettendo in atto atteggiamenti aggressivi, oppure mostrando disattenzione e apatia rispetto alle attività che vengono loro  proposte. Per cui una separazione consensuale affrontata in modo civile consente ai bambini di immaginare una vita in cui è possibile fare dei cambiamenti anche se questi sono faticosi e creano una sofferenza momentanea.

Le reazioni che i bambini possono avere riguardo alla separazione dipendono molto da come i genitori gliene parleranno e da come organizzeranno praticamente i cambiamenti. La coppia dovrà avere ben chiaro che la separazione riguarda solo l’aspetto coniugale e che la coppia genitoriale dovrà rimanere ben  salda: sarà necessario avere gli stessi obiettivi educativi e bisognerà adottare strategie e modalità simili per raggiungerli. Se mamma e papà saranno d’accordo nelle scelte i bambini non avranno confusione, non mostreranno ansie particolari e riusciranno ad affrontare il cambiamento senza grossi traumi. Di certo piangeranno e cercheranno di fare da pacieri tra mamma e papà, spereranno in una loro riappacificazione ma se gli adulti saranno coerenti e pacati i bambini accetteranno pian piano la nuova situazione che si va delineando.
Per cui gli adulti dovranno avere le idee chiare:

  • Chi, tra i due genitori, si sposterà in un’altra casa
  • La nuova casa, dove si sposterà uno dei due genitori, dovrà trovarsi, preferibilmente, vicina alla casa attuale
  • Nella nuova casa ci dovrà essere una stanza dedicata ai bambini (con letti, scrivanie, giocattoli,..) in modo che loro possano sentirla come propria;
  • Decidere se e quando i bambini dormiranno nella nuova casa
  • La gestione dei bambini deve essere organizzata e ripetitiva (ad esempio: tutti i lunedì, i mercoledì ed i venerdì il papà andrà a prendere i bambini da scuola).
  • Per non creare ansie particolari nei bambini è necessario essere coerenti, creare riti e abitudini, non dare al bambino responsabilità al di fuori del proprio ruolo (ad esempio: scegli tu se vuoi andare a dormire da papà o da mamma), non parlar male o criticare il genitore assente, non illudere i bambini rispetto ad una possibile riappacificazione tra mamma e papà.
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