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La nanna, che incubo!

By BLU 10 anni agoNo Comments
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I disturbi del sonno riguardano un bambino su tre, sono fonte di disagio per i genitori perchè spesso si  ripercuotono  sul contesto relazionale nella vita quotidiana e sul benessere generale della famiglia.
Ecco alcuni dei più comuni disturbi e dei piccoli consigli per affrontarli con serenità.
LA RESISTENZA AL SONNO. Generalmente dopo i 2 anni può capitare che il bambino rifiuti di andare a letto e di dormire facendo mille richieste, domande, pianti.
In questo caso il piccolo manifesta la difficoltà a separarsi dai genitori. Infatti il sonno è visto come qualcosa di estraneo che lo allontana da mamma e papà.
Si consiglia di creare una routine per il sonno, non rigida, ma prevedibile. E’ importante fare tutto con calma senza stress e premiarlo se è stato tranquillo nella sua cameretta durante la notte.
RISVEGLIO PRECOCE. In alcuni casi il bambino si sveglia molto presto e sveglia tutta la famiglia. In questo caso è probabile che il piccolo abbia dormito un numero sufficiente di ore. Se il bimbo è piccolo è bene cercare di lasciarlo nel lettino con i suoi giochi abituali e se piange si consiglia di rassicurarlo della presenza di mamma e papà, standogli vicino, ma senza alzarlo dal letto. Se ha già 4-5 anni è possibile stabilire  delle regole per cui non può allontanarsi dalla sua stanza e può giocare da solo fino al momento della colazione, ricordandosi di premiare il piccolo se riesce a stare a queste regole. Infine si consiglia di ridurre il tempo del sonnellino pomeridiano e ritardare l’ora della nanna  la sera.
SVEGLIE NOTTURNE (INSONNIA). Circa il 10-15% dei bambini si sveglia ripetutamente nel corso della notte.
Spesso le cause sono da ricondurre a problemi di alimentazione, ansia da separazione, genitori troppo oppressivi ed incombenti, oppure il bambino percepisce un tornaconto al suo pianto ( giocare, stare in braccio.. ), infine può essere un meccanismo generato dall’abitudine di allattare il piccolo di notte per farlo dormire.
E’ bene quindi innanzitutto eliminare gradualmente i pasti notturni. Si consiglia di fare addormentare il bambino nel lettino, eventualmente in vostra presenza ma non in braccio.
Se piange per angoscia (in particolare per l’ansia da separazione che si manifesta generalmente tra i 6 mesi e i 2 anni), si può stare vicino al piccolo, con una mano sul suo corpo, parlandogli inizialmente per poi rimanere accanto a lui in silenzio. Si consiglia anche di offrire al bambino un oggetto consolatorio con il quale si possa sentire sicuro.
Durante il giorno è bene dedicare al bambino piccole attenzioni e tante coccole e giocare con lui a sparire improvvisamente e ricomparire poco dopo.
INCUBI E TERRORI NOTTURNI (PAVOR NOCTURNUS). I terrori notturni sono episodi (5 / 15 minuti) di paura intensa che generalmente si manifestano nelle prime ore di sonno;  il bambino è spaventato ma non è cosciente, non si sveglia, non ricorda nulla il giorno dopo.
Gli incubi sono fenomeni analoghi, durante i quali il bambino si sveglia e piange. Il mattino il bimbo ricorda il sogno spaventoso.
Questi eventi sono in genere collegati alle fasi evolutive del bambino (angosce di separazione, paura dell’estraneo, timori relativi alla scuola…); bisogna tenere presente che possono essere provocati anche da spettacoli o film violenti visti in tv.
Si consiglia di rassicurare e cullare il piccolo senza svegliarlo, se invece è sveglio è importante spiegargli che ha fatto un brutto sogno e calmarlo. Facendolo parlare dei suoi brutti sogni, è bene infatti aiutarlo ad immaginarne un lieto fine, una conclusione positiva.
SONNAMBULISMO. Il bambino sonnambulo cammina nel sonno e  può compiere atti semivolontari. Il sonniloquio invece è quando il bambino parla nel sonno in modo incomprensibile o stravagante. Questa è una caratteristica ereditaria e si presenta di solito tra i 4 e i 15 anni. E’ bene non svegliare il bimbo ma riportarlo gentilmente a letto. E’ importante inoltre posizionare dei cancelletti all’inizio delle scale e assicurarsi di chiudere bene la porta di casa. Si consiglia di verificare che il bambino prima di dormire non sia troppo stanco o esausto.
LA PAURA DEL BUIO. Le paure sono naturali nell’infanzia e spesso sono correlate a quelle dei genitori. Per il bambino sono fonte di inquietudine interiore a volte con manifestazioni esteriori. In particolare la paura del buio nasconde la paura ben più profonda dell’abbandono: i bambini al buio si sentono soli e non protetti.
E’ importante che il bambino possa parlare della sua paura, che senta la vicinanza fisica ed emotiva e l’appoggio di entrambi i genitori.

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